Feb 11
Il discorso del Re: un film che aiuta a conoscere
La sensibilità del balbuziente, lo scetticismo nei confronti di una soluzione, la valutazione di una strada che porta alla soluzione solo dopo una sonora sconfitta.
Questi alcuni punti toccati dal film “Il discorso del Re”. E’ infatti dopo il clamoroso blocco nel discorso al Wembley Stadium del duca di York, solo dopo Re d’Inghilterra, che la moglie, impeccabile donna che ama incondizionatamente, si mette alla ricerca della soluzione. Trova Lionel Logue, uomo estremamente pratico, amichevole ma che sa imporsi quando deve.
Fantastica la scena del primo incontro tra il futuro Re e Lionel dove lo scambio di battute è intriso di molte verità sul disturbo.
Il concetto di parità nel rapporto maestro-allievo emerge da queste parole: “Che ne dite di Bertie” dice Lionel proponendo un nome alternativo a quello distaccato di Sua Altezza, “Solo la mia famiglia usa questo nome” risponde irritato il futuro Re. “Qui dentro è meglio essere alla pari” ribatte Lionel. E poi ancora Bertie, spiegando che la sfida è il motivo del suo essere lì ma che avrebbe fatto volentieri a meno afferma: “Se fossimo alla pari io non sarei qui. Sarei a casa con mia moglie”. Un susseguirsi di brevi battute cariche di insegnamenti come quella in cui Bertie dice “I miei medici dicono che fumare rilassa la gola”. Decisa arriva la risposta di Lionel: “Sono degli idioti”. E qui si fa riferimento ai falsi miti che ruotano intorno alla balbuzie come l’idea che si balbetti sin dalla nascita o che la balbuzie sia un mero blocco meccanico.
Il film è un continuo racconto che parla della balbuzie fin troppo bene. Così bene che si comprende che a sceneggiarlo non possa essere stato un “non balbuziente”. E’ infatti David Seidler lo sceneggiatore: un’infanzia di balbuzie superata ed oggi candidato all’Oscar. Una storia nella storia dunque. Ricorda ancora bene il dolore che ha vissuto per la balbuzie e, nei primi anni ’70, decise di scrivere una commedia sulla storia della balbuzie di Re Giorgio VI. Ma quando inviò una lettera alla Regina Madre per richiedere il permesso di scrivere la sceneggiatura per il marito defunto, lei lo respinse. “Non durante la mia vita“, gli rispose. “La memoria di quegli eventi è ancora troppo dolorosa“. Seidler ha deciso di aspettare. Non poteva immaginare che la Regina madre sarebbe vissuta fino alla veneranda età di 102 anni.
“Un concentrato di verità sulla balbuzie il film. Dovrebbe essere proposto nelle scuole e commentato dagli insegnanti in modo da far luce sulla balbuzie, spesso oggetto di ironia solo a causa della scarsa conoscenza. Unica pecca: il doppiaggio non rende il balbettìo in maniera reale facendo quindi perdere il carico emotivo della balbuzie” – commenta Enzo Galazzo che ha vissuto il ruolo di Bertie (il balbuziente) e da 13 anni vive quello di Lionel (il maestro di fluenza) – e aggiunge “La balbuzie si può correggere. E’ questo il messaggio che emerge. Lionel è un attore fallito che ha cominciato ad aiutare le persone, non è un logopedista come all’inizio si crede. Lionel è un Coach, allena il re balbuziente ai discorsi alla radio usando al posto dei farmaci la comprensione e la fiducia incondizionata nel suo allievo. Certamente mancano alcuni elementi fondamentali nella correzione ma va fin troppo bene considerando che stiamo parlando di ben 75 anni fa”.
Approfondimenti su:
Balbuzie: corsi di rieducazione – http://www.PerLaParola.com
Balbuzie News su Facebook – http://www.facebook.com/BalbuzieNews
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febbraio 2nd, 2011 at 05:01
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febbraio 2nd, 2011 at 11:05
salve a tutti credo sia un film molto interessante
presto lo vedrò e poi non mancherò di fare un mio commento
buona giornata
sonia
http://www.bambini-diversamente-abili.com