Giu 09
Public speaking per balbuzienti
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Scopriamo quali false credenze ha un balbuziente sull’idea del parlare in pubblico
Sappiamo il motivo per cui abbiamo paura dei serpenti. Potrebbero avvolgersi attorno e stritolarti in pochi secondi oppure il loro veleno ucciderti ancor prima. Sappiamo il motivo per cui abbiamo paura dell’altezza. Si potrebbe cadere e spiaccicarsi sul marciapiede.
Ma di parlare in pubblico? Perché è così orribile?
L’oratore fluente pensa: “La mia mente sarà completamente vuota e farò la figura del cretino”.
Il balbuziente pensa, “Potrei non essere in grado di dire qualcosa davanti a tutti e farò la figura del cretino!“.
“Apparire come uno stupido”, è quindi la vera paura! Possiamo dedurre che forse, come balbuzienti, abbiamo in comune con il resto del mondo più cose di quanto pensiamo. Certo, nessuno vuole apparire come uno stupido, soprattutto di fronte a persone che si aspettano tutt’altro da te.
Fin dalla più tenera età, si impara a “essere come gli altri,” per adattarsi e diventare parte della folla. Si indossano gli stessi abiti, si mangiano gli stessi cibi, si balla la stessa musica. In altre parole, rispondiamo alla pressione reciproca cercando di essere come tutti gli altri. Ci sono però persone che non si sentono parte della folla.
Suona familiare? Certamente quando hai balbettato tutta la tua vita sai come ci si sente ad essere diversi. Noi che balbettiamo generalmente ci siamo sempre sentiti diversi da tutti gli altri. Abbiamo sempre avuto la visione di un diavolo nel momento di comunicare, nel momento di condividere i nostri pensieri, a differenza di come invece vediamo fare agli altri con tanta facilità.
Di conseguenza, abbiamo sviluppato due pilastri su cui abbiamo costruito la nostra vita:
- Siamo diversi da tutti gli altri.
- Gli altri (cioè i normofluenti) non hanno problemi di nessun tipo nella comunicazione.
Indipendentemente dal fatto che entrambi questi assiomi sono totalmente sbagliati, noi che balbettiamo abbiamo la tendenza a costruire la nostra vita su queste basi. Così, quando anche il pensiero di parlare in pubblico entra nella nostra mente, indietreggiamo spaventati per la nostra totale incapacità di farlo, e semplicemente non crediamo neanche per un minuto che un normofluente possa essere spaventato di parlare in pubblico. E pensiamo: “Ehi, sei normofluente, di cosa puoi eventualmente aver paura? Io sono balbuziente. So di cosa ho paura”.
“Interessante questo punto di vista”- commenta Enzo Galazzo, che nei suoi corsi affronta il “public speaking per balbuzienti” , e chiarisce – Potremmo dire che chi balbetta deve quindi tenere a mente 5 verità:
- Siamo più simili agli altri di quanto possiamo immaginare.
- La gente fluente è spaventata all’idea di parlare in pubblico come noi (qualche volta anche di più)
- Balbettare non è un problema così grosso per gli altri come lo è per noi.
- Parlare in pubblico è un’ arte appresa. Chiunque può imparare, balbuziente o no.
- Una comunicazione efficace non è una questione di scorrevolezza. Comunicazione e scorrevolezza sono concetti diversi.
(Fonte: Public speaking for stutters di Russ Hicks – Texas, Stati Uniti d’America – tradotto e riadattato dalla redazione di balbuzie-news)
Approfondimenti su:
http://www.viveresenzabalbuzie.it
http://www.perlaparola.com
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