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Il mio bambino balbetta

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Il mio bambino balbetta

Messaggiodi Luce78 il 14/12/2010, 16:05

Salve, sono venuta a conoscenza di questo forum attraverso la redazione del Sito "Non togliermi il sorriso", di cui faccio parte.

Il mio bambino ora ha 5 anni, ha iniziato a balbettare quando aveva 18 mesi.
Poichè mio fratello ha avuto una forte balbuzie, che è scompara all'età di 8 anni dopo essere stato seguito da un centro per muti, abbiamo subito sentito il parere di esperti. Ci siamo rivolti ad un centro specializzato di cui non faccio il nome. Ci avevano tranquillizzato dicendo che era dovuta ad un'immaturità tra sviluppo del linguaggio e sviluppo del pensiero ossia non era ancora in grado di dire tutto quello che pensava : Wink :
Immagine

Abbiamo adottato sin da allora un approccio indiretto. La balbuzie non l'ha bloccato con gli altri anzi. E' un bambino sensibile e determinato che esprime le sue emozioni. Il suo modo di balbettare è atipico (non è come mio fratello), ossia lui ripete frasi. Non ha blocchi respiratori, oculari, insomma fisici. Tipo "mamma lo sai, mamma lo sai, mamma lo sai,...." oppure ripete il finale della parola "casa, sa, sa" Ripete ovviamente anche le le prime sillabe..ma non ha spasmi o blocchi.
Come genitori, ci siamo informati molto. Abbiamo consultato anche una psicologa dell'età evolutiva e logopedista. Loro non hanno ritenuto che fosse da seguire. Ha fatto unperiodo un paio di mesi fa che si è messo a balbettare molto....mi ha detto che un compagno lo aveva preso in giro perchè ripeteva. D'istinto gli ho detto che sta ancora imparando a parlare, che ognuno ha i suoi tempi e poi l'ho buttata sul ridere, tipo quando si incastra che faccia una pernacchia. Poi abbiamo affrontato ciò che gli faceva paura (le maestre che sgridano i bambini) così abbiamo fatto il sacco delle paure. Abbiamo disegnato lui che ha paura della maestra che sgrida, abbiamo disegnato il contorno che lo protegge e abbiamo chiuso tutto in un sacchetto magico che trasforma le paure. Poi abbiamo inventato la nostra psicomotricità facendo "circo" in modo tale che lui acquisisca più sicurezza. Adesso la fase acuta di un paio di mesi fa è passata.
Lui per tre anni è stato tenuto al mattino dai miei che non lo lasciavano esprimere molto...o meglio non capivano i ritmi del bambino e non so quanto questo possa aver influito...Sicuramente anche noi abbiamo la nostra parte di responsabilità. Credo sia un insieme di situazioni, contesti, ecc... Sicuramente anch'io avrò ereditato delle modalità dei miei che ho trasferito a mio figlio.
Per il resto sia noi che le maestre, non gli abbiamo mai fatto notare la balbuzie dicendogli di ripetere,ecc...non gli finiamo la frase,ecc,,,
A volte facciamo il gioco delle sillabe, i quattro salti inpadella....In questo modo prende il ritmo della parola sillabando e saltando, oppure tenendo il ritmo con la mano...Questo l'ha imparato a scuola come attività propedeutica alle elementari e noi la riprendiamo, come gioco, di solito nei viaggi in macchina.
Cosa ne pensate?
Grazie
Alice
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Re: Il mio bambino balbetta

Messaggiodi marco84 il 15/12/2010, 0:46

penso che sei proprio una mamma in gamba...Forse va semplicemente troppo veloce e dovete parlargli più lentamente in modo che lui naturalmente ed inevitabilmente vi copii.è difficile darti consigli perchè sei preparatissima.
marco84
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Re: Il mio bambino balbetta

Messaggiodi Luce78 il 15/12/2010, 12:51

Grazie per i complimenti : Love : ... cerchiamo di parlare più lentamente...se avete altri consigli, suggerimenti sono ben accetti : Chessygrin :
Sono una mamma in crescita con mio figlio, attraverso di lui ho imparato a mettere in discussione me stessa. A rivedere il nodi del mio passato. Io sono la mamma e qualunque cosa mio figlio dica la accolgo, non importa in che modo, mi interessa ciò che vuole dire, le sue emozioni, ciò che sente, ciò che vive... E sono convinta che anche la balbuzia abbia un senso : Love :
A presto
Alice
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Re: Il mio bambino balbetta

Messaggiodi Prof. Enzo Galazzo il 15/12/2010, 16:39

Salve e benvenuta nel forum!
Gli interventi che ha menzionato sono sicuramente validi e hanno un valore aggiunto in quanto effettuati da lei che è la madre. :clap: L'approccio indiretto per quell'età è la cosa più indicata e il fatto che suo figlio le abbia raccontato di essere stato preso in giro è positivo nel senso che ha potuto liberarsi di quel ricordo attraverso la comprensione di cui una mamma è capace.

Luce78 ha scritto:Lui per tre anni è stato tenuto al mattino dai miei che non lo lasciavano esprimere molto...o meglio non capivano i ritmi del bambino e non so quanto questo possa aver influito...


Non mi sorprende questa sua osservazione, anzi conferma quanto ho già notato nella mia esperienza. Non è un caso isolato, infatti, trovare dei nonni che, entusiasti di avere il piccolo in casa, esagerano con le attenzioni. Le faccio un esempio: a volte accade che un nonno bombardi ( e non sto esagerando) di domande il piccolo senza aspettare la risposta completa alle domande poste al piccolo. Lo stesso, devo dire, non accade spesso con le nonne che invece hanno sperimentato la maternità e quindi certe cose le hanno "nel sangue". In questo caso si può intervenire spiegando con pazienza ai nonni o a chi ha questi comportamenti, i modi corretti di interagire con i piccoli.

Luce78 ha scritto:poi abbiamo affrontato ciò che gli faceva paura (le maestre che sgridano i bambini) così abbiamo fatto il sacco delle paure. Abbiamo disegnato lui che ha paura della maestra che sgrida, abbiamo disegnato il contorno che lo protegge e abbiamo chiuso tutto in un sacchetto magico che trasforma le paure.


Ottimo, veramente lo penso :ok: . Suo figlio è veramente fortunato ad averla vicino. Ha espresso nella pratica quello che una madre dovrebbe essere per favorire sicurezza nel bambino.

Sarebbe auspicabile infatti una madre:

SENSIBILE cioè capace di assumere la prospettiva del bambino, è sintonizzata con i suoi segnali e risponde in modo appropriato;

DISPONIBILE cioè in grado di sentire il bambino anche in un’altra stanza. La madre indifferente invece è quel tipo che non si rende conto di quello che sta facendo il bambino, come se badasse a lui solo quando ha deciso di farlo.

COOPERATIVA cioè che decide insieme al suo bambino e rispetta la sua autonomia. Al contrario della madre interferente che invece impone i propri voleri e cerca di modellare il bambino secondo le proprie idee.

Credo che lei lo sia e quindi le consiglio di continuare così. Sia il gregario di suo figlio non il capofila... ogni bambino nel suo piccolo deve assaporare il piatto della "responsabilità".
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Re: Il mio bambino balbetta

Messaggiodi eri il 15/12/2010, 16:54

è inutile darti consigli..hai fatto tutto tu, è al meglio :clap: !adesso devi solo aspettare, la balbuzie o di qualunque cosa si tratti, perchè ancora è picolo 5 anni sono veramente pochi per allarmarsi, se nè andrà da sola!

p.s:se mia madre avesse fatto per me solo il 40% di quello che hai fatto tu per tuo figlio, molto probabilmente non sarei qui a scrivere : WohoW : BRAVA!!!!!
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Re: Il mio bambino balbetta

Messaggiodi Prof. Enzo Galazzo il 15/12/2010, 17:40

eri ha scritto:adesso devi solo aspettare, la balbuzie o di qualunque cosa si tratti, perchè ancora è picolo 5 anni sono veramente pochi per allarmarsi, se nè andrà da sola!


Solo per correttezza d'informazione voglio aggiungere che se balbetta da 3 anni e mezzo una risoluzione spontanea è pressocchè impossibile. Quindi "se ne va da sola" non è corretto. La cosa invece che può succedere è una regressione della balbuzie proprio in seguito agli interventi che lei sta mettendo in atto.

Quindi il consiglio non è di aspettare bensì di continuare con tutto quello che sta facendo. Ha fatto benissimo ad informarsi. Aspettare perchè è troppo presto è proprio la cosa che si faceva in passato e che tanto combattiamo. Lei, se è arrivata a quelle strategie (ottime), è proprio perché non ha aspettato.

Diverso sicuramente è il caso di mamme che si preoccupano riempiendo di ansia il bambino.
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Re: Il mio bambino balbetta

Messaggiodi Luce78 il 15/12/2010, 21:15

Prof. Enzo Galazzo ha scritto:Non mi sorprende questa sua osservazione, anzi conferma quanto ho già notato nella mia esperienza. Non è un caso isolato, infatti, trovare dei nonni che, entusiasti di avere il piccolo in casa, esagerano con le attenzioni. Le faccio un esempio: a volte accade che un nonno bombardi ( e non sto esagerando) di domande il piccolo senza aspettare la risposta completa alle domande poste al piccolo. Lo stesso, devo dire, non accade spesso con le nonne che invece hanno sperimentato la maternità e quindi certe cose le hanno "nel sangue". In questo caso si può intervenire spiegando con pazienza ai nonni o a chi ha questi comportamenti, i modi corretti di interagire con i piccoli.


Ecco questa descrizione è perfetta, solo che i miei sono entrambi così : Blink :

Sono anch'io dell'idea che sia una modalità di parlare che ha acquisito. Adesso sono praticamente 4 mesi che non va più dai miei. Sta alla scuola materna fino alle 4.
Oggi cercavo di ascoltare le volte che ripete e ho notato che lo fa sulla finale, non sull'niziale di parola (tipo guarda, arda, arda)...ho notato anche che ha acquisito molta sicurezza nelle sue capacità...
Vorrei capire meglio quindi la regressione delle balbuzie cosa vuol dire? Nel senso lui sta via via diminuendo, ma potrebbero esserci momenti di particolare stress in cui potrebbe riaffiorare giusto?

Grazie mille del supporto : Love :
Alice : Love :
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Re: Il mio bambino balbetta

Messaggiodi Prof. Enzo Galazzo il 15/12/2010, 23:14

Regressione nel senso che la balbuzie comincia a essere meno presente nel suo eloquio. Data l'età del bambino è anche possibile un recupero totale della fluenza. Lei pensi solo che il meglio che può fare suo figlio, lo sta già facendo ed è per questo che come lei ha sottolineato

Luce78 ha scritto:ho notato anche che ha acquisito molta sicurezza nelle sue capacità...


Riguardo a quanto precisato all'utente eri:

Prof. Enzo Galazzo ha scritto:Quindi il consiglio non è di aspettare bensì di continuare con tutto quello che sta facendo. Ha fatto benissimo ad informarsi. Aspettare perchè è troppo presto è proprio la cosa che si faceva in passato e che tanto combattiamo. Lei, se è arrivata a quelle strategie (ottime), è proprio perché non ha aspettato.


Preciso che non voglio con questo "bacchettare" l'utente eri ma precisare il discorso che ritengo possa essere pericoloso, specialmente se si considera che il forum è molto letto anche a distanza di tempo. Ho voluto solo scongiurare l'eventualità che qualche mamma potesse fraintendere le nostre "buone informazioni" estraendone un sunto errato in "col tempo passa solo".
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Re: Il mio bambino balbetta

Messaggiodi Luce78 il 15/12/2010, 23:18

Poi volevo chiedervi anche un'altra cosa. Ho letto diversi libri sulle balbuzie. Ultimamente ho letto "la balbuzie nell'età infantile. Percorsi clinici e terapeutici" di Maria Teresa Ingenito. Mi sono resa conto che ci sono diverse correnti di pensiero. C'è chi dice che i bambini, anche se piccoli, sono consapevoli di questa disfluenza e quindi, come nel libro dell'Ingenito, si suggerisce di affrontare direttamente il bambino. Lei dice che un tempo si preferiva non rendere consapevole il bambino, ma ci si è resi conto che il bambino è già consapevole della sua disfluenza. Io ho il timore invece, vado ad istinto però, che renderlo consapevole possa radicare il problema. Questo ad esempio l'ho visto con mio fratello. Sin da quando aveva tre anni è andato dalla logopedista, gli hanno fatto un sacco di cure (parliamo di 30 anni fà)....ma io me la ricordo proprio radicata, tanto che diventava paonazzo mentre parlava.
Ho trovato in giro volantini che dicono di vincere la balbuzie con la psicomotricità, che ne pensate?
Dall'idea che mi sono fatta io, c'è da agire su diversi fronti, e mi sembra sia meglio che il lavoro sia fatto in casa, con i famigliari, almeno finchè è piccolo per non caricarlo di altro stress.
Grazie Eri per l'incoraggiamento : Love : . Non voglio crearmi aspettative...: Love : Ho paura che creandomele possa caricarne, inconsciamente, anche mio figlio . Non è sempre facile, ma io devo essere la mamma che lo accoglie ma che nello stesso lo lascia libero di essere se stesso e di affrontare le piccole e grandi avversità di tutti i giorni fidandomi di lui e delle sue capacità.

Grazie ancora per l'attenzione. : Lol :
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Re: Il mio bambino balbetta

Messaggiodi Prof. Enzo Galazzo il 15/12/2010, 23:32

Luce78 ha scritto: Io ho il timore invece, vado ad istinto però, che renderlo consapevole possa radicare il problema.


Io sono d'accordo con lei. La mia opinione sull'argomento l'ho già espressa in un articolo pubblicato da questo sito proprio su questo argomento:

http://www.balbuzie-news.it/2009/05/ma-io-balbetto.html

Ecco l'articolo:

Articolo Balbuzie News ha scritto:Studi scientifici affermano che i bambini, già ad una precoce età, sono consapevoli della loro balbuzie

La consapevolezza è un fattore importante per le teorie di esordio e di sviluppo della balbuzie. Anche i figli piccoli potrebbero essere consapevoli delle loro difficoltà di parola. Pochi giorni fa infatti il Journal of Communication Disorders ha pubblicato uno studio svolto presso l’Università di Anversa, in Belgio (Boey, Van de Heyning et al.) proprio sulla consapevolezza nei bambini che balbettano tra 2 e 7 anni. 1122 bambini con età media di 4 anni 7 mesi hanno partecipato allo studio. La consapevolezza è osservata per il 56,7% dei bambini molto piccoli (ad esempio, 2 anni) e aumenta progressivamente con l’età fino al 89,7% dei bambini di sette anni.

Qualche anno fa un altro studio interessante a tal proposito (J Speech Lang Hear Res. 2001 Apr). In quel caso era l’università di Tel Aviv in Israele che aveva studiato la consapevolezza del proprio modo di parlare disfluente dei bambini balbuzienti. Era stato chiesto ai bambini di identificarsi con la marionetta che parlava nella maniera più simile a loro. Si vide in quello studio che da 3 anni, i bambini dimostravano consapevolezza della disfluenza, ma la maggior parte dei bambini raggiunge la piena consapevolezza a 5 anni. Inoltre, la valutazione negativa della balbuzie è stata osservata dai 4 anni.

“Il bambino ha sicuramente molto presto la percezione che la sua parlata sia caratterizzata da blocchi e, il tentativo di dire quella parola che non esce, è sicuramente frustrante per lui già ad una tenera età. Si tratta però, a mio avviso – commenta Enzo Galazzo – di una consapevolezza al livello superficiale. E’ con la scuola invece che il bambino che balbetta si rende conto che la balbuzie lo differenzia. Il confronto con gli altri genera pian piano vissuti d’ansia. Il bambino adesso fa parte di un gruppo che tende ad aggregarsi e a essere omogeneo .Si sente parte del gruppo fino al momento in cui, alle prese con una lettura insidiosa o una risatina di un impertinente compagnetto, gli altri per primo lo vedono diverso e lui comincia quindi a vedersi come tale. Il bambino si percepisce parte del gruppo quando si sente accettato, quando invece la risata lo estromette dal gruppo lui acquista consapevolezza che la balbuzie può essere un freno. Insomma è come se il bambino scoprisse la balbuzie con gli occhi degli altri” conclude Galazzo.
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