Enzo Galazzo in questo racconto fa luce sul dialogo interno dell’alunno balbuziente.
“Ma non sai leggere! Che vieni a fare a scuola? Leggi bene… altrimenti non sei adatta a frequentare questa scuola! Tantomeno la mia classe!”
Erano trascorsi molti giorni da quelle parole, ma Francesca (la chiameremo così) non riusciva a dileguarle dalla sua mente. Quel professore, da lei tanto stimato, le aveva pronunciate crudelmente, sembrava quasi la stesse aspettando, quel giorno, solo per farla leggere, e poter così farla inceppare nel parlare per liberare quella frase che da tempo si era preparato.
Solo il suono della campana che annunciava la ricreazione aveva avuto il potere di interrompere quel soliloquio sulla sua capacità o meno di parlare...
Continua a leggere… »