- I bambini sottopeso alla nascita rischiano la balbuzie
- Il ciuccio: un fattore di rischio per la balbuzie
- Bimbi bilingue: più inclini alla balbuzie
Un fattore di rischio è una specifica condizione che risulta statisticamente associata al disturbo. Deve essere chiaro a chi non lo sapesse che un fattore di rischio non è pertanto un agente causale, ma un indicatore di probabilità; la sua assenza non esclude la comparsa del disturbo, ma la sua presenza, o la compresenza di più fattori di rischio, aumenta notevolmente il rischio di manifestazione del disturbo.
Facciamo un esempio per essere ancora più chiari, se necessario:
In riferimento allo studio che identificava nel ciuccio dopo i 3 anni di età un possibile fattore di rischio, ribadiamo che lo studio è importante perchè se ciò fosse vero (e non sta a noi mettere in dubbio uno studio internazionale), sapere che il ciuccio è un fattore di rischio, associato ad un dna predisponente (la presenza di un determinato corredo genetico associato alla balbuzie) potrebbe predire la manifestazione della balbuzie.
Quindi potrebbe essere importante conoscere sia i fattori di rischio sia la relazione genetica così da attuare una campagna di "prevenzione primaria" che possa portare ad una sensibile riduzione della balbuzie in età infantile. La prevenzione primaria è uno dei mezzi più potenti per la riduzione del fenomeno.
Chiariamo che, ovviamente, non sta a noi portare avanti queste ricerche, portate avanti nelle università; noi ci limitiamo a tradurre e renderli disponibili in italiano con commenti chiarificatori, allo scopo di sensibilizzare e informare l'utenza interessata.