Dalla balbuzie a Sanremo. Le luci del più famoso palcoscenico d’Italia illuminano un uomo che conosce bene la balbuzie
All’ultimo Sanremo ha sfoggiato la stoffa del fuoriclasse come oratore e organizzatore. Magari qualche intoppo l’orecchio più fine l’avrà pure sentito ma le incespicate insieme alla sua sensibilità lo hanno fatto arrivare al pubblico un po’ più umano di quello che può altrimenti apparire quella straordinaria macchina sputa-parole che Paolo è diventato.
Marcello Giannotti scrive nel libro L’Enciclopedia di Sanremo: “uno stile fatto anche di parole ricercato e insolite, a volte incespicanti nei residui di una balbuzie avuta da ragazzo, che lo rende persino più simpatico, capace di colpire la fantasia dello spettatore medio che si lascia ammaliare volentieri da vocaboli inusitati e arcaici, che il conduttore pesca da un vasto repertorio studiato con accuratezza”.
Vediamo come Bonolis raccontò della sua balbuzie meno di un anno fa in una intervista a Radio DeeJay. “Da piccolo ero profondamente balbuziente. Per i primi tempi potevo essere interrogato a scuola solo per iscritto perché non riuscivo proprio a fare l’interrogazione orale… non uscivano le parole. Continua a leggere… »