Chi balbetta ha un’attività cerebrale maggiore sia mentre parla che in stato di ascolto.
E’ quanto affermano i ricercatori dell’università di Toronto in Canada sulla rivista scientifica americana Brain & Language. I ricercatori hanno usato la risonanza magnetica per immagini per monitorare l’attività cerebrale in un gruppo di balbuzienti e un gruppo di controllo formato da normoloquenti. Lo studio è stato effettuato ponendo i soggetti in varie situazioni.
Gli esami strumentali con le tecniche di neuro-immagine hanno confermato e precisato le precedenti ricerche circa una differente modalità di attivazione del cervello nel balbuziente. Infatti mentre il normoloquente attiva l’emisfero sinistro del cervello durante l’eloquio, nei balbuzienti c’è un coinvolgimento anche della parte destra. La differenza è stata confermata anche in stato di ascolto passivo.
Si pensa che l’attivazione della parte destra sia una reazione di compensazione dovuta alla minore attivazione del lato sinistro. E’ come se la parte sinistra del cervello, specializzata nell’elaborazione del linguaggio, sentendosi in difficoltà, chiedesse aiuto alla parte destra, quello dell’emozione per intenderci.
“Non deve però assolutamente passare l’idea che chi balbetta abbia qualcosa in meno. Chi balbetta è assolutamente normale. Anzi, la storia è fatta di tanti personaggi con questo problema: da Newton a Manzoni, da Bruce Willis a Bonolis” afferma il Prof. Galazzo, Presidente dell’Associazione Vivere Senza Balbuzie – e aggiunge – “I risultati forniscono la prova che la balbuzie è accompagnata da anomala attività al livello cerebrale ma a nostro parere non dimostrano che la balbuzie è causata da una anomalia cerebrale. Infatti è accertato che non si nasce balbuzienti e che la balbuzie insorge non in concomitanza con l’apparire del linguaggio per cui sorge spontaneo chiedersi: l’anomalia è all’origine della balbuzie o la balbuzie genera l’anomalia? E’ come un pc che va in tilt: avrò acquistato un pc guasto oppure avrò fatto delle operazioni tali da mandare in tilt il processore?
Per adesso rimaniamo col dubbio.”
Approfondimenti su:
http://www.viveresenzabalbuzie.it
http://www.perlaparola.com
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novembre 30th, 2008 at 13:17
Allora il mio processore ha bisogno di una formattazione!? ihihih
Credo che io penso troppo e questo forse fa andare davvero il mio cervello in tilt! Prima di iniziare a parlare penso già le parole che devo dire per non bloccarmi, ma poi mi blocco lo stesso! :@ grrr!!!
novembre 30th, 2008 at 17:00
Benvenuto Luigino! 🙂
Si sa, ogni tanto una formattazione serve a rigenerare e a rimettere ordine… in un PC però 😀
Ma con il cervello in effetti non è molto differente.
Il cervello reagisce agli stimoli. In un certo senso è come se si modellasse in funzione delle esperienze vissute. Più che “formattarlo”, sarebbe necessario “riprogrammarlo”. Ma come facciamo a riprogrammare un cervello? Lo si fa mediante percorsi di rieducazione che servono appunto a far riacquisire quelle competenze che per vari motivi si sono perse nel tempo.
Esistono varie tecniche come ad esempio quelle di visualizzazione che consistono nel ripercorrere e “modellare” con la mente episodi di vita.
Un certo Maxwell Maltz ha detto infatti:
Il sistema nervoso umano non può stabilire la differenza tra un’esperienza fatta e un’esperienza immaginata intensamente e nei minimi particolari.
Se poi hai letto anche l’articolo http://balbuzie-news.blogspot.com/2008/11/cura-balbuzie-la-strada-quella-giusta.html potrai dedurre quanto il cervello sia flessibile e reagisce ai cambiamenti al punto da riuscire a correggere anche certe anomalie.